I piatti biodegradabili, proprio come i bicchieri "bio", sono compostabili e vengono realizzati anche in Italia. Grazie all'ottimo rapporto qualità-prezzo e per la loro capacità di rispettare i più alti standard di sostenibilità, sono sempre più richiesti.

Il materiale con cui sono prodotti è un esempio di upcycling, un processo che consiste nel trasformare i prodotti di scarto in oggetti utili.

I piatti monouso ecosostenibili sono realizzati con materiali naturali come polpa di cellulosa, cartone, legno che si decompongono in poco tempo.

Le nuove soluzioni ecosostenibili e biodegradabili non esauriscono la loro funzione una volta utilizzate ma si trasformano in una risorsa importante a seguito del loro processo di decomposizione. Diventano, infatti, prodotti compost: possono, quindi, essere utilizzati come concime per il terreno.

 A differenza dei prodotti monouso in plastica, le soluzioni biodegradabili hanno un impatto pari a zero sul nostro Pianeta ma solo se vengono riciclate nel modo giusto.

Può farci strano, ma è solo questione di abitudine: i prodotti usa e getta biodegradabili e compostabili vanno smaltiti nell’umido.

In questo modo, sarà anche più pratico fare la raccolta differenziata. Per esempio, non ci sarà più bisogno di ripulire i piatti monouso dagli avanzi di cibo.

L’unica accortezza sarà quella di non smaltirli nel bidone del secco o peggio ancora della plastica, nonostante l’aspetto di alcuni materiali impiegati possa ricordarla.

La raccolta fatta in modo errato oltre a non consentire il ciclo circolare di questi prodotti, rappresenta un danno per l’ambiente.

Facciamo quindi attenzione a come conferiamo i rifiuti: si tratta di un piccolo impegno quotidiano che può unire la salvaguardia dell'ambiente alla comodità dell'usa e getta.

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